Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile
Analisi trimestrale del sistema energetico italiano I e II trimestre 2023
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SINTESI DEI CONTENUTI
Netto calo dei prezzi di gas ed elettricità ma nell’Eurozona consumi energetici (ed emissioni CO2) in calo del 5%
- Nella prima metà del 2023 è continuata la fase di debolezza delle economie dell’area euro (per il secondo trimestre consecutivo il PIL è lievemente diminuito nel I trimestre e ha ristagnato in primavera), con in particolare un'ulteriore flessione dell'attività manifatturiera (a fronte dell’espansione nei servizi).
- Nonostante il deciso ritracciamento dei prezzi all’ingrosso del gas e dell’elettricità (45 €/MWh la media del gas al TTF nel I semestre 2023, -70% rispetto al II semestre 2022),nella zona euro è continuata la contrazione dei consumi di energia (-5% nel I trimestre), a causa dei nuovi cali della domanda di gas naturale (-14%) ed elettricità (-4%). Contrazione simile è stimata per le emissioni di CO2, comunque non sufficiente ad avvicinare la traiettoria attuale a quella coerente con il target 2030.
In Italia energia primaria in calo di circa il 5% nel I semestre. Nuovi cali dei consumi di gas nel civile e nell’industria, dove con la contrazione delle produzioni energivore i consumi energetici sono ormai inferiori a quelli del 2020
- In Italia il PIL è risultato ancora in aumento nel I trimestre, ma si stima che la crescita si sia interrotta in primavera, soprattutto a causa della contrazione dell'attività manifatturiera (stimata al quarto calo consecutivo su base trimestrale), penalizzata dalla debolezza del ciclo industriale tedesco e dai prezzi dell’energia, che nonostante il netto calo restano su valori storicamente elevati e penalizzano i settori energivori, in particolare i più gas intensive.
- Al quadro macroeconomico si è aggiunto il clima estremamente mite del I trimestre (gennaio in particolare, -14% i gradi giorno riscaldamento rispetto alla media di lungo periodo), che insieme al piano di contenimento consumi ha determinato un’ulteriore decisa contrazione dei consumi di gas, come già nel IV trimestre 2022. Nel complesso i consumi di energia primaria sono stimati in calo di oltre il 6% nel I trimestre e di circa il 3% nel II, con un calo cumulato di circa il 5% nell’intero semestre.
- Sebbene sia arduo stabilire esattamente quanta parte di questo calo dei consumi energetici (che fa seguito al -12% del IV trimestre 2022) abbia carattere strutturale, nella prima metà del 2023 (come già nella seconda metà del 2022) si è per un verso confermato un positivo disaccoppiamento fra la dinamica della domanda di energia italiana e quella dei suoi principali driver (PIL, produzione industriale, clima), per un altro verso sembra però che questo disaccoppiamento si stia ridimensionando.
- In termini di fonti, la flessione di quasi 4 Mtep di energia primaria del I semestre 2023 (rispetto allo stesso periodo 2022) è la risultante di una contrazione di 5 Mtep dei consumi di gas (-4 Mtep nel solo I trimestre, -16% la variazione semestrale) più un calo di circa mezzo Mtep del carbone (concentrato nel II trimestre; N.B.: dati parziali) e una variazione negativa marginale del petrolio. In deciso aumento l’import netto di elettricità (+1 Mtep, +22%) e le rinnovabili elettriche (+0,6 Mtep, tutte nel II trimestre).
- È stato più marcato il calo dei consumi finali di energia (circa -9% nel I trimestre, -4% nel II, -6,5% nell’intero semestre). I circa 4 Mtep in meno consumati nel semestre si sono concentrati in due settori: poco meno di 3 Mtep nel civile (-12%), per la gran parte meno gas per riscaldamento grazie al clima mite e alle misure di contenimento dei consumi; circa 1,5 Mtep nell’industria (-10% circa, usi non energetici inclusi), per la gran parte minori consumi di gas e prodotti petroliferi per usi non energetici. Ancora in aumento invece i consumi dei trasporti, circa 0,5 Mtep in più nel semestre (+3%), aumento però concentrato nel I trimestre, a indicare una tendenza all’esaurimento del lungo trend di crescita post-covid, in linea con la dinamica dei volumi di traffico.
- Sul notevole calo dei consumi energetici industriali hanno certamente avuto un ruolo strategie di adattamento (fuel switching) e incrementi di efficienza indotti dagli alti prezzi dell’energia, ma il fattore chiave è stato la forte contrazione della produzione dei settori gas intensive e della petrolchimica (chimica di base, carta, minerali non metalliferi e siderurgia), per i quali negli ultimi quattro trimestri si stimano cali della produzione industriale compresi tra il 10 e il 20%. A valle del sesto calo trimestrale consecutivo, i consumi industriali degli ultimi 12 mesi si sono attestati su livelli inferiori di oltre il 5% rispetto a quelli del 2020.
Emissioni di CO2 in decisa flessione nel I semestre (-9%). In leggera risalita dai minimi storici l’indice ISPRED
- Con il calo dei consumi di energia, concentrato peraltro su gas e carbone, hanno registrato una nuova significativa flessione le emissioni di CO2(-9% in entrambi i trimestri e quindi nel semestre), che già nell’ultimo trimestre 2022 erano tornate a contrarsi dopo sei aumenti trimestrali consecutivi.
- Come già nel IV trimestre 2022, nel I trimestre 2023 al calo delle emissioni hanno contribuito sia i settori ETS sia i non-ETS. Nel II trimestre il calo si è concentrato invece negli ETS (-19%), mentre è divenuto marginale nei non-ETS (-2%), %), a conferma del fatto che, al netto del calo dei consumi invernali di gas, nel civile e nei trasporti non sono in atto dinamiche “virtuose”.
- L’indice sintetico della transizione energetica ISPRED (Indice Sicurezza energetica PRezzi Energia Decarbonizzazione) è tornato nel II trimestre 2023 a una variazione congiunturale positiva (+14%), dopo otto variazioni negative nei precedenti nove trimestri, ma resta comunque vicino al minimo della serie storica. Il miglioramento sul trimestre precedente è legato al miglioramento nelle componenti Decarbonizzazione e Prezzi.
- Lato decarbonizzazione il miglioramento dell’ISPRED è legato al forte calo delle emissioni dei settori ETS, derivante però da fattori probabilmente non replicabili a oltranza (i cali del carbone e delle produzioni energivore); si segnala anche il dato positivo dell’aumento della quota di FER sui consumi finali, proiettato a fine anno oltre il massimo storico del 2020 (20,4%). D’altra parte, la traiettoria verso il nuovo target del 40% al 2030 richiederebbe una crescita molto più marcata.
- Lato Prezzi, il miglioramento dell’ISPRED è legato in particolare alla flessione dei prezzi dell’elettricità e del gas per famiglie e imprese, che pure nella media del I semestre risultati ancora ampiamente superiori alle medie di lungo periodo: secondo stime preliminari ENEA, per un’impresa con consumi medio-bassi il prezzo medio dell’elettricità nel I semestre è stato di poco inferiore a 300 €/MWh (-15% rispetto al II semestre 2022), quello del gas ben inferiore ai 100 €/MWh (-30% sul II semestre 2022).
- Lato Sicurezza energetica, il contenimento dei consumi di gas ed elettricità ha garantito nell’inverno appena trascorso margini di capacità accettabili sia nel sistema gas sia nel sistema elettrico.Nel periodo agosto 2022-marzo 2023 i consumi di gas sono stati inferiori di circa 10 mld di m3, -18% rispetto alla media 2017-2022, dunque oltre il target UE del -15%. Grazie al calo della domanda di elettricità ha raggiunto nuovi massimi storici la quota di produzione delle FRNP sulla richiesta: su base trimestrale arrivando al 15,7% nel I trimestre, al 19,5% nel II; su base oraria superando l’80% il 10 aprile (lunedì di Pasqua)..